giovedì 5 marzo 2020

Fragola: il frutto del Rinnovamento

Fragola, frutto solare, promessa di abbondanza e di rinnovamento. Dopo l’oscurità invernale, scioltasi la neve, con il primo caldo compare lei, rossa, polposa e succosa, profumata, bella come una danzatrice.

Secondo Cattabiani, nel suo Florario la fragola è legata ai culti solari. Ci sono alcune leggende che narrano di fragole divenute carrozze solari; una leggenda tedesca racconta che prima della notte di San Giovanni, le madri che avevano perduto un figlio evitavano di mangiare la fragola, frutto caro alla Madonna, per evitare di recarle offesa. Si riteneva infatti, che i bambini morti prematuramente, raggiungessero il Paradiso dentro al frutto della fragola. Per tale ragione, le madri evitavano di mangiare il frutto, poiché consumarlo equivaleva a distruggere la carrozza che portava i figli verso il divino.
Sempre Cattabiani, racconta che secondo un canto popolare inglese, i pettirossi coprivano i corpi dei figlioletti morti nella foresta con le foglie di fragola. “Il significato del mito è chiarissimo: la foresta rappresenta sia la notte sia l’inverno, quando il sole scompare realmente o simbolicamente nelle tenebre dei senza luce. Sicchè il pettirosso morto e sepolto sotto le foglie di fragola allude nel bestiario simbolico all’eroe o all’eroina solare perduti o morti nel bosco per il maleficio di una strega, ma in attesa di «tornare alla luce», cioè alla futura salvezza o resurrezione come i rossi frutti a primavera.” (1)
In alcune leggende germaniche una fata fa mutare la fragola in oro, altro evidente simbolo solare. La fragola, diventa ignare frutto della follia amorosa, della gelosia, poiché ricamata sul prezioso fazzoletto di Desdemona, il fazzoletto che ella aveva ricevuto in dono dal marito Otello, e che le costò la vita per averlo perduto, ingannata da Iago.
La fragola, più nota come fragraria tra i romani, era diffusissima sulle tavole festose dei patrizi. Jean Baptiste de La Quintinie, l’ortolano di Luigi XIV, fece comparire la fragola nei giardini di Francia come pianta ornamentale. In verità, egli riuscì a migliorare la produzione dei giardini, «acclimatando specie delicate, come fichi e meloni e riuscendo a produrre frutti e verdure fuori stagione, come lattuga a gennaio e fragole a marzo: fu un precursore della coltura delle primizie.» (2) Questo ‘prodigio’ gli valse il titolo di “direttore dei giardini, frutteti e orti di tutte le case reali”, carica istituita appositamente per lui da Luigi XIV.
La fragraria appartiene alla famiglia delle rosacee e dal punto di vista botanico non viene considerata frutto, perchè i frutti veri e propri sono gli acheni, ossia quei semini gialli che si vedono su tutta la superficie della fragola. La fragraria cresce spontanea nei boschi, nelle macchie e nei luoghi freschi. Amante dei posti non troppo soleggiati, si presta da sempre facilmente alla coltivazione. La sua maturazione naturale avviene da maggio a inizio luglio e le varietà oltre ad essere moltissime sono per lo più ibridi derivati dall’incrocio delle fragraria europee e quelle americane.
Le fragole sono una fonte portentosa di vitamina C, basti pensare che 5 fragole contengono tanta vitamina C quanto un’arancia. Sono ricche di flavonoidi che combattono i radicali liberi, acido salicilico, vitamine B1 e B2. Hanno proprietà depurative e sono ricche di enzimi in grado di attivare il metabolismo dei grassi. Sono per questa ragione portentose nelle diete depuranti e dimagranti.
“Le foglie pestate e applicate sulle ulcere e sulle scottature solari danno ottimi risultati. Applicate di notte sugli eritemi del volto li fanno ridurre fino a sparire. Una infusione di 400 grammi di foglie fresche in un litro d'acqua (ridotto alla meta' con l'ebollizione, filtrato e somministrato un cucchiaio ogni ora) ha un sapore rinfrescante simile al te'e puo' essere di grande d'aiuto in casi di dissenteria e diarrea cronica. Benefici effetti si vedono anche nelle malattie reumatiche, e nella cura dei catarri bronchiali e della tosse.
Le radici della fragola, masticate rafforzano le gengive, mentre un decotto (un grammo e mezzo per una tazza d'acqua) può essere usato come gargarismo nelle affezioni della bocca e del faringe. In cosmesi, la fragola funziona da astringente sulla pelle e rende l'epidermide fresca e vellutata.” (3)
« Ecco Nemi celato entro una conca di poggetti selvosi, egli non teme il furiar de' nembi e mentre il vento svelle la quercia dall'ime radici, l'oceano sospinge alle sonanti piagge e la schiuma ne' turbina al cielo qua e la s'increspa, mormorando appena lo specchio ovale del suo vitreo lago. » E’ così che scriveva George Gordon Byron di Nemi e del suo lago, un tempo Specchio di Diana, dea della caccia, dei giovani che si affacciavano all’età adulta e del rex nemorensis. Ed è proprio lì, dove i boschi si specchiano nel lago, che la fertile vallata è stata adibita alla coltivazione delle fragoline di Nemi, piccole, polpose e intensamente profumate, le stesse fragoline con le quali viene prodotto il liquore Fragolino di Nemi.
Ma la più apprezzata e ricercata rimane la fragolina di bosco (fragraria vesca). Passeggiando nei boschi, all’ombra, tra l’erba alta, protetta dai raggi solari dalle foglie, potreste anche voi imbattervi in questi piccoli cuoricino rossi, profumatissimi e dolci come lo zucchero.

Piccoli segreti di bellezza

Per preservare il candore dei denti, quando siete sole mentre mangiate le fragole, potete dare un morso ad un frutto e il resto utilizzarlo per ‘sbiancare’ e lucidare i denti sfregando la polpa sulla superficie dei denti. Le fragole contengono xilitolo, lo zucchero del legno, dolcificante amico dei denti, poiché i cristalli di xilitolo favoriscono la rimineralizzazione delle piccole lesioni che si creano a livello dello smalto. Di xilitolo sono ricchi anche i lamponi, le prugne e dal legno della betulla.
Poiché astringente e purificante, potete usare la polpa schiacciata delle fragole anche per una maschera di bellezza illuminante. Prendete un paio di fragole, schiacciatele con una forchetta e con piccoli movimenti circolari stendetele sul viso, sul collo e sul decolté. Lasciate poi agire per 5-10min. Avrete un doppio beneficio: quello di un peeling naturale grazie ai semini della fragola e quello di una pelle soda, luminosa e detersa grazie all’acidità della fragola. Va benissimo soprattutto per chi ha la pelle molto grassa. Sempre la polpa schiacciata è ottima in caso di scottature solari.
Ed eccovi una ricettina deliziosa e davvero facile da preparare.


Parfait di Lemon curd, limoncello e fragole

Ingredienti per 4 persone (bicchieri):
  • 1 disco di pan di spagna
  • 5 cucchiai di limoncello (da diluire)
  • 100g di fragole darselect

per il lemon curd:
  • 3 limoni primo fiore (non trattati) con la loro buccia
  • 180g di zucchero
  • 100g di burro francese
  • 4 tuorli

Preparazione:
Mettete a bagnomaria in una ciotola il burro, lo zucchero e il succo dei tre limoni e mescolate con una frusta finchè il burro e lo zucchero non si saranno completamente sciolti. Aggiungete i 4 tuorli e mescolate velocemente con la frusta. Continuando a mescolare lasciate cuocere per circa 6-7minuti e infine aggiungete un cucchiaino di limoncello. Fate raffreddare.
Diluite il limoncello con un po’ di acqua e spennellatelo sul disco di pan di spagna. Con un coppapasta tagliate 8 piccoli dischi di pan di spagna. Assemblate nei bicchieri il parfait alternando i dischi di pan di spagna, la lemon curd, le fragole e se volete anche un po’ di golosissima panna. Lasciate raffreddare per una mezz’ora nel frigo prima di servirlo.
Vi assicuro che non c’è nulla di meglio per concludere un pranzo.

Note e fonti:
(1) Florario di Alfredo Cattabiani ed. Oscar Mondadori
(2) http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Baptiste_de_La_Quintinie
(3) http://www.lapelle.it/alimentazione/fragola.htm di Marisa Paolucci
*  http://www.riza.it/dieta-e-salute/cibo/2419/proprieta-e-virtu-delle-fragole.html
*  il disegno della Fragaria è di Otto Wilhelm Thomé, mentre quella della Fatina Fragolina è della meravigliosa Cicely Mary Barker.
Articolo scritto da Rebecka. Severamente vietata la riproduzione dell'articolo anche parziale, senza il permesso scritto dell'autrice e senza citarne le fonti.

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